Nulla finisce davvero: Sandro Veronesi alla Milanesiana

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Una notte arrabbiata di vento. Un bambino che nasce. Un uomo solo e una donna che ricompare...

Anticipiamo il testo che lo scrittore leggerà giovedì 1° giugno a Sondrio per la manifestazione ideata e diretta da Elisabetta Sgarbil piano non è granché: uscire e camminare. Mia sorella ha appena avuto le doglie, è in ospedale, ma non voglio andare da lei. Non voglio andare da nessuna parte, voglio camminare.

Con la sacca sportiva a tracolla, torna da pallavolo — continua a giocare a pallavolo, non si è stufata.e sicuramente lei ha evitato me, dato che al Sax Bar non si è più fatta vedere, per cui è accaduto il miracolo di non rivederci più, nemmeno in questa città dove ci si rivede sempre. Nemmeno una volta, nemmeno per caso, e senza che nessuno dei due sia partito e rimasto fuori a lungo. Un miracolo, appunto.

Mi seguiva? È stato Stefano, le ha telefonato lui? Perché vuole portarmi da mia sorella? Però, mentre fisso il suo viso così familiare e ormai anche così lontano, una domanda spazza via tutte le altre. Una domanda pazzesca, madornale.

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