Benessere diffuso | Perché il capitalismo non è responsabile della fame nel mondo - Linkiesta.it

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Perché il capitalismo non è responsabile della fame nel mondo Negli ultimi decenni il declino della povertà è accelerato grazie alla crescita dei paesi che hanno accettato il liberomercato | di RZitelmann

Quali sono le critiche che vengono solitamente rivolte al capitalismo? Mantiene povere alcune aree del mondo, crea disuguaglianze, distrugge l’ambiente, produce continue crisi finanziarie, avvantaggia solo i ricchi che dettano l’agenda politica, favorisce la nascita di monopoli, è guidato solamente dall’avidità e dalla ricerca del profitto, ci spinge a un consumismo sfrenato.

Per capire la questione della povertà, dobbiamo guardare alla storia. Molte persone credono che il capitalismo sia la causa principale della povertà e della fame nel mondo.

Diamo allora uno sguardo più obiettivo all’era pre-capitalista, negli anni e nei secoli precedenti al 1820. «I piccoli lavoratori del XVIII secolo», scrive il premio Nobel Angus Deaton nel suo libro, «erano di fatto bloccati in una trappola nutrizionale: non potevano guadagnare molto perché erano fisicamente deboli e non potevano mangiare a sufficienza perché, senza lavoro, non avevano i soldi per comprare il cibo».

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