L’alluvione che a maggio ha inondato la Romagna ha colpito duramente anche gli allevamenti di animali. A Conselice, la località del Ravennate che è diventata il simbolo della distruzione causata dalle esondazioni dei corsi d’acqua, l’azienda agricola Bartolotti ha subito una strage delle proprie anatre e oche. “Su 3800 siamo riusciti a salvarne soltanto 400”, …
allevamenti di animali
. A Conselice, la località del Ravennate che è diventata il simbolo della distruzione causata dalle esondazioni dei corsi d’acqua, l’ha subito una strage delle proprie anatre e oche. “Su 3800 siamo riusciti a salvarne soltanto 400”, raccontaLa Bartolotti alleva a terraper le loro uova.
I cadaveri ora non ci sono più, prelevati da un’impresa che si è occupata del loro smaltimento. È l’unico lavoro di pulizia che Sandra Bartolotti e i suoi dipendenti sono riusciti a fare: “È ancora tutto fermo a un mese fa, pieno di fango – racconta Bartolotti –. Nidi, mangiatorie, lettiere. Tutto rovesciato e distrutto. Tutto da ricostruire”.
, gli avicoltori hanno cominciato a notare esemplari di uccelli che raramente si osservano in quelle zone. Come ibis e cavalieri d’Italia: specie palustri che, in condizioni normali, migrerebbero altrove, oppure animali che provengono dalle colline franate a causa degli smottamenti. Gli avvistamenti preoccupano gli allevatori, dato che l’Emilia-Romagna è attualmente una regione ad alto rischio diSempre a Conselice, un anno fa, è scoppiato un focolaio all’interno di un’azienda agricola.
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