A capo della Banca centrale libanese ci sarà una faccia nuova, dopo 30 anni
ad interim da Wassim Mansouri, che era uno dei quattro vicepresidenti. Salameh era in carica da trent’anni e le sue politiche sono considerate da molti tra le cause della grave crisi economica che sta attraversando il paese da tempo: il settore bancario ha perdite per circa 70 miliardi di dollari e la valuta nazionale ha perso oltre il 90 per cento del suo valore.
Questo meccanismo da una parte ha garantito la stabilità del cambio e dei prezzi, ma dall’altro ha creato notevoli distorsioni perché il valore della moneta spesso è stato sopravvalutato e non ha rispecchiato l’andamento dell’economia locale, ma quello dell’economia statunitense.In un sistema di questo tipo le banche centrali hanno un ruolo notevole.
Negli anni Salameh ha anche finanziato grosse politiche di spesa pubblica attraverso le politiche della banca centrale. Semplificando molto, ha contribuito a “dopare” l’economia grazie a soldi stampati appositamente dalla banca centrale. Questa pratica si chiama “monetizzazione del debito” ed è stata progressivamente abbandonata dalle economie avanzate per tutte le distorsioni che comporta.
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